Suite Tito Schipa: memoria e arte nel cuore barocco di Lecce

Ci sono luoghi che non si limitano ad accogliere, ma raccontano una storia. Spazi che parlano con l’eco delle voci che li hanno abitati, attraverso un affresco tornato alla luce, un mobile d’epoca che sa di famiglia, una terrazza affacciata sui vicoli della città.

La Suite Tito Schipa del Risorgimento Resort, nel centro storico di Lecce, è uno di questi luoghi. Non è una semplice sistemazione di lusso: è una camera che custodisce la memoria, intitolata a una delle personalità più amate del Novecento musicale italiano, il tenore leccese Tito Schipa, che proprio in questo hotel trovava casa.

Quando l’ospitalità diventa racconto

Perfetta per chi cerca un soggiorno che non passa inosservato, la Presidential Suite si apre con un’ampia zona giorno arredata con pezzi d’antiquariato ottocentesco, soffitti alti e pavimenti in parquet. Proprio sulla volta principale, è stato recentemente recuperato un affresco originale, testimonianza viva della storia di Lecce.

Tessuti e tendaggi creano un’atmosfera densa di calma e prestigio mentre la camera padronale, con letto king-size, conduce a una zona wellness privata dove si trova una cabina doccia in cristallo e una vasca da bagno in marmo bianco. Tutto è pensato per offrire silenzio, riservatezza e un comfort speciale.

Il plus? Una terrazza privata di 30 metri quadri con vista privilegiata sull’Anfiteatro Romano. Qui Lecce mostra il suo profilo più autentico, tra pietra dorata e spazi senza tempo. Ideale per una colazione appartata, un aperitivo al tramonto o semplicemente per rimanere in ascolto della città.

Tito Schipa, l’usignolo di Lecce

Nato nel capoluogo barocco nel 1888, Raffaele Attilio Amedeo Schipa fu una delle voci più raffinate della scena operistica internazionale. Applaudito in Europa e negli Stati Uniti, il legame con Lecce rimase intatto. Sembrerebbe infatti che a partire dalla sua esibizione al teatro Politeama Greco con l’opera Lucia di Lammermoor, Schipa abbia scelto il Risorgimento come rifugio e punto fermo durante ogni ritorno in Puglia.

In un tempo in cui viaggiare era un privilegio e non l’abitudine, quell’albergo, già noto per la sua eleganza, divenne per il tenore una seconda casa, discreta e accogliente. Oggi, la suite a lui intitolata conserva la memoria di quel passaggio.

Il fascino discreto di un hotel con radici antiche

Il Risorgimento Resort è molto più di un luxury hotel nel cuore di Lecce: è una delle strutture ricettive storiche più prestigiose della città, custode di un passato che affonda le sue radici nel Cinquecento.

Già in quell’epoca, l’edificio ospitava un’osteria con locanda; nel 1880, all’interno delle mura aristocratiche di Palazzo Guarini, prende forma l’albergo come lo conosciamo oggi. Da allora ha accolto viaggiatori illustri, diventando nel tempo un luogo di riferimento per l’accoglienza raffinata.

Tra i suoi ospiti più noti figura anche Janet Ross, scrittrice e giornalista inglese, che nel 1888 raccontò il suo soggiorno a Lecce nel libro La Puglia nell’Ottocento – La Terra di Manfredi.

A proposito del Risorgimento, scriveva: «Il nostro albergo del Risorgimento era pulito e provvisto di ogni comfortable; la sola cosa di cui il padrone non arrivava a persuadersi era la colazione da noi richiesta alle nove della mattina […]».

E parlando della città: «Avevo sentito dire parecchie volte: “Se vedete Lecce com’è ridente! Solo a pronunziarne il nome è un sorriso, ed i Leccesi sono cortesi e civili”; cose che trovai tutte vere».

Queste parole, a distanza di oltre un secolo, risuonano ancora oggi come una descrizione autentica dell’atmosfera che si respira al Risorgimento: un ambiente dove la storia incontra l’eleganza e ogni dettaglio racconta un’eredità vitale.

Un soggiorno, mille storie da vivere

Il Resort conserva tracce architettoniche e artistiche del suo passato, integrate armoniosamente in un contesto di accoglienza moderna ed esclusiva. Ecco perché scegliere la Suite Tito Schipa non significa solo vivere Lecce in una delle sue sistemazioni più esclusive. Significa entrare in relazione con la città, ascoltarne le voci, coglierne i silenzi; è un invito a vivere il soggiorno come un atto di cura e bellezza.

Un’esperienza che non si dimentica. Un capitolo che resta inciso nel proprio viaggio personale.